La vittoria

Quando ero una ragazza mi sentivo un guerriero sempre alla ricerca della vittoria ed ero convinta che la vittoria fosse un piatto da gustare caldo.

Siccome questo piatto mi arrivava sempre freddo, ho cominciato a credere di non aver mai vinto.

E’ passato il tempo e questa credenza è diventata sempre più grande, creando una vera e propria cataratta nei miei occhi interiori.

Oggi, che è passato un pò di tempo da allora, sto cominciando a comprendere che la vittoria non è necessariamente un piatto che si consuma caldo.

La cosa importante è che presto o tardi, raggiunga comunque la tua tavola.

Ho misurato il mio successo in termini di tempo, di quanto ci metteva ad arrivare il tanto sospirato risultato.

Non mi sono accorta, almeno non sempre, che sarebbe bastato guardarmi attorno per scorgere tracce delle mie vittorie o delle mie sconfitte nel piccolo mondo che mi circondava; nei visi rincuorati o rasserenati, oppure nei segni di preoccupazione, delusione o disapprovazione delle persone intorno a me.

Questo era già il segno della vittoria o del “non hai vinto, riprova sarai più fortunato la prossima volta”.

Ora posso dire che sentirsi vittoriosi non è una questione di trofei e premi, ma di consapevolezza: si può essere vittoriosi e non accorgersene mai, oppure trasformare ogni attimo della propria vita in un successo, solo perchè vissuto con autenticità, sentimento e consapevolezza.

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